Questione Iride-Enìa ancora aperta Stampa
Giovedì 30 Aprile 2009 00:00

 

Forse vi tedierò, ma al di là del voto in consiglio comunale, la questione Iride Enia è ancora aperta.

Torino ha votato la fusione senza il 51% di capitale pubblico e pertanto c’è una chiara volontà a non avere il controllo pubblico, almeno da parte di Torino.

Inoltre pare che vi siano “problemi tecnici/giuridici” a dare seguito al mio emendamento che chiedeva garanzia del 51%, perfezionando la fusione solo con lo statuto modificato, cosa che è stata sempre sostenuta dagli On. L. Orlando e D. Scilipoti.

Oggi è arrivato questo comunicato che conferma la mia posizione in consiglio comunale:


ACQUA: ORLANDO (IDV): BLOCCARE FUSIONE IRIDE-ENIA
Roma - 30.04.2009 – l’On. Leoluca Orlando, Portavoce dell’Italia dei Valori e l’On. Domenico Scilipoti, quale relatore della proposta di legge d’iniziativa popolare Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, hanno formalmente invitato le amministrazioni comunali di Torino e di Genova a fermare il processo di fusione fra le società Iride ed Enia. “Le difformità delle deliberazioni adottate dai consigli comunali di Torino e Genova, in ordine alla inderogabile maggioranza pubblica del capitale sociale, e la mancanza delle necessarie deliberazioni ad opera degli altri 58 consigli comunali interessati, impongono lo stop alla fusione. In questo momento vanno quantomeno evitati possibili contenziosi di natura politica, giuridica e istituzionale. L’acqua, bene comune, è un diritto - dichiarano categoricamente gli On.li Orlando e Scilipoti - si blocchi la fusione!”.